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Le principali caratteristiche degli investimenti della clientela retail in strumenti finanziari: un'analisi aggiornata

Pubblicato il
03 Dicembre 2024
IAMA Sales Professional

La Consob ha recentemente pubblicato il report intitolato "Analisi delle principali caratteristiche del risparmio retail amministrato da banche", che fornisce un'analisi approfondita delle tendenze e delle dinamiche degli investimenti retail nel sistema bancario domestico. Questo articolo offre un'overview aggiornata dei principali sviluppi, aiutando a comprendere meglio le caratteristiche del risparmio amministrato.

Ecco un riassunto delle principali evidenze emerse:

 1. Esposizione al rischio valuta

La maggior parte degli investimenti retail è denominata in euro, con una percentuale media del 93,6%. Tuttavia, negli ultimi 13 anni (2010-2023), la quota di strumenti in euro è leggermente diminuita, mentre è aumentato l'interesse verso gli strumenti denominati in dollari americani, passando dal 2,4% al 6,6%. Altre valute, come il franco svizzero e la sterlina, restano marginali.

2. Rischio Paese e diversificazione geografica

Gli investimenti emessi da entità italiane hanno storicamente rappresentato una componente rilevante del risparmio retail (dal 79,4% nel 2010 al 56,2% nel 2023), mentre gli investimenti esteri sono cresciuti, soprattutto quelli in strumenti provenienti da Lussemburgo e Irlanda, a causa della crescente rilevanza degli OICVM UE (Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari).

3. Settori prevalenti negli investimenti

I principali settori economici di emittenti degli strumenti finanziari retail sono:

  • Tesoro dello Stato (passato dal 22,6% al 38,1%),
  • Fondi comuni di investimento e SICAV/SICAF (da 9,7% a 31,6%),
  • Sistema bancario (in forte calo, dal 50,8% al 13,9%).

Per gli investimenti esteri, i fondi comuni non monetari dei paesi dell'area euro sono passati dal 35% all'82%.

4. Rischio emittente e liquidità

Nel 2023, la maggior parte degli strumenti finanziari italiani è legata alla Repubblica Italiana (55,4%), con una quota più contenuta destinata ad altri emittenti di primario standing. Per gli investimenti esteri, la situazione è più frammentata, con i primi cinque emittenti che rappresentano solo il 16% del totale.

Un dato importante riguarda la riduzione degli strumenti illiquidi: la quota di strumenti finanziari illiquidi è passata dal 30,7% nel 2010 al 3,1% nel 2023. Tra questi, le azioni ordinarie, in particolare quelle con diritto di voto maggiorato, sono le più rilevanti.

5. Strumenti complessi e conflitti di interesse

I prodotti finanziari complessi (certificates, in particolare) rappresentano ora solo il 6,3% del risparmio retail, in forte calo rispetto al 17,5% del 2010. Allo stesso tempo, è aumentato il rischio di conflitto di interesse: la quota di investimenti con conflitti è passata dal 41% al 58,5%, in particolare legata agli OICVM e ai certificates.

6. Diversificazione e strategia di portafoglio

La diversificazione del portafoglio è una strategia centrale, ottenuta principalmente tramite fondi comuni e altri strumenti di investimento collettivo. Gli investitori retail tendono a concentrarsi su emittenti e Paesi di elevato standing, riducendo il rischio di concentrazione. Tuttavia, l’analisi mostra che, nonostante la crescente diversificazione, permangono situazioni di potenziale conflitto di interesse.

7. Il ruolo degli intermediari bancari

Gli intermediari bancari svolgono un ruolo cruciale nell'assistere la clientela retail, specialmente nella consulenza sugli investimenti. È fondamentale che le banche operino in modo trasparente e nell'interesse del cliente, evitando situazioni di conflitto. La consulenza mirata e l’adozione di pratiche di diversificazione, come suggerito dalla teoria finanziaria, sono essenziali per ottimizzare le scelte d'investimento.

8. Conclusioni

La gestione del conflitto di interesse e il rischio di concentrazione restano temi centrali nella supervisione degli investimenti retail. Gli intermediari bancari devono garantire che le scelte di investimento siano basate su principi di diversificazione e gestione del rischio, non solo per proteggere il cliente, ma anche per migliorare l’efficienza del mercato. La riduzione degli investimenti complessi e il miglioramento della liquidità del portafoglio sono segnali positivi per l’evoluzione del mercato domestico.

In conclusione, l’analisi dimostra come gli investimenti retail stiano evolvendo, con una maggiore attenzione alla diversificazione e alla trasparenza nelle scelte di investimento, mentre i modelli di consulenza bancaria continuano a ricoprire un ruolo determinante nel supportare gli investitori.


Articolo di Carlo Ruggiero