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Piemonte: trend assicurativi e territorio

Pubblicato il
24 Settembre 2025
IAMA Sales Professional

I macro trend economici e assicurativi

Secondo Banca d’Italia “Nel 2024 la crescita dell’economia del Piemonte è stata modesta. Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale della Banca d’Italia, il prodotto è aumentato dello 0,7 per cento, in linea con la media nazionale e in misura di poco superiore a quella del Nord”. 

Sempre secondo l’Istituto Centrale, la crescita è stata ancora frenata dal basso livello produttivo dell’Industria, soprattutto a causa del rallentamento delle esportazioni verso la Germania. In particolar modo è risultato impattato da questa dinamica il settore automotive, che ha raggiunto livelli “storicamente bassi”.

Positiva invece la dinamica del terziario privato non finanziario.

La raccolta assicurativa ha raggiunto i massimi degli ultimi 6 anni, e di sempre, con variazioni generali che, all’incirca, seguono la dinamica nazionale, con una crescita notevole nell’ambito del vita/investimento/risparmio mentre la variazione dei rami danni si posiziona al di sotto della media nazionale. Per quanto riguarda le coperture RC Auto, infine, l’andamento della raccolta premi ha visto un notevole incremento, spinta dalla crescita delle tariffe.

I premi pro-capite in regione hanno in generale sopravanzato la media nazionale (+22% circa) grazie soprattutto al segmento vita e a quello danni diversi.

Ai massimi di sempre, infine, il rapporto premi/pil, secondo le prime stime (9,7%), più alto del rapporto a livello nazionale.

I protagonisti della domanda assicurativa: Popolazione e Imprese

La dinamica regionale della popolazione ha invertito impercettibilmente il tren negativo degli ultimi anni, mostrando lievi segnali di crescita (+0,33%), portando così la flessione, a partire dal 2018, a -2,58%, lievemente al di sopra della media nazionale, con il peso della popolazione residente immigrata che si è portato al 10,55% (era il 9,54% nel 2018).

Secondo i dati di Unioncamere Piemonte, la produzione, oltre che in quello manifatturiero, è calata anche in altri settori rilevanti per l’economia regionale: in particolare nel tessile, nella meccanica e nel comparto metallurgico.  Controtendenza, invece, i livelli produttivi nell’industria alimentare, che hanno visto una crescita.

In generale la dinamica negativa ha interessato le aziende senza distinzione dimensionale, con particolari difficoltà per le aziende con più di 250 addetti. 

Secondo Banca d’Italia “il saldo tra ingressi e uscite dal mercato delle imprese è ulteriormente peggiorato, divenendo di poco negativo”, e “la propensione agli investimenti delle aziende industriali e la domanda di credito per il loro finanziamento sono rimaste contenute”, tra le determinanti di questa dinamica: il ciclo manifatturiero negativo, la forte incertezza dei mercati e un costo del credito che è risultato ancora elevato.

Infine, “la redditività delle imprese, in crescita nel triennio precedente, è diminuita, soprattutto nella manifattura; nella seconda parte dell’anno anche la liquidità si è lievemente ridimensionata, ma è rimasta storicamente alta”; l’Istituto Centrale infatti registra, nel complesso un seppur moderato aumento dei depositi, che si sono attestati a oltre € 123 mld, con una crescita stimata dello 0,5% a dicembre 2024, mentre i titoli a custodia sono ammontati, alla stessa data, a oltre € 143 mld, con una crescita di circa il 12%, meno comunque della raccolta rilevata sul mercato assicurativo vita, che mostra una crescita di oltre il 20%.

La dinamica assicurativa della Regione Piemonte: la distribuzione

Dall’analisi incrociata di reti bancarie e territorio, al 2024 circa 625 mila persone e circa 42.000 imprese vivono in comuni che non hanno sportelli bancari, mentre circa 487 mila persone e poco meno di 38.000 imprese risiedono in comuni che ne hanno soltanto uno.

Nel complesso quindi si stima che oltre il 60% dei comuni piemontesi sia privo di sportelli bancari sul proprio territorio con una dinamica potenzialmente molto negativa visto che circa 19% ne ha soltanto uno, a fronte di una digitalizzazione bancaria che vede il Piemonte poco al di sopra della media nazionale per utilizzo di Internet Banking tra le Regioni italiane, stimando che circa il 61% della popolazione utilizza questo strumento, al 9° posto tra le regioni italiane. I maggiori protagonisti di questo processo di desertificazione sono, anche in questa regione, le banche di grandi dimensioni, mentre quelle di media dimensione e le realtà locali si mantengo stabili, con leggera crescita, così come gli Uffici Postali.

Distribuzione bancaria 2023-2024

Fonte: elaborazione su dati Bankit e bilanci delle Banche

Se guardiamo il fenomeno nel complesso, includendo anche gli intermediari iscritti in Sezione A e B del RUI, tra il 2018 e il 2024 circa il 12% degli intermediari è andato scomparendo, di questi la flessione maggiore è rappresentata, sui 6 anni, dalle banche (-23%), che hanno rappresentato il 59% di chiusure, mentre gli intermediari iscritti in Sezione A e B del Rui hanno visto un calo di circa l’11% nell’arco degli ultimi 6 anni. Stabili infine gli Uffici Postali.

Nel contesto delle reti bancarie, le banche di grandi dimensioni hanno visto un calo del 31%, mentre le banche medie hanno chiuso il 18% degli sportelli e quelle locali, infine, hanno contenuto la flessione della loro presenza a solo l’8%.

La dinamica assicurativa della Regione Piemonte: la raccolta premi

Sempre nell’arco temporale che va dal 2018 al 2024, i premi raccolti hanno visto tre diverse dinamiche:

  1. Un andamento della raccolta vita che ha rispecchiato quanto accaduto a livello nazionale, in termini socio/economici e assicurativi, che vede comunque a partire dal 2018 una crescita complessiva stimabile nel 20%;
  2. Un andamento in flessione dei premi RC Auto, con un’inversione di tendenza solo nell’ultimo anno;
  3. Una crescita pressoché costante della raccolta dei premi del Ramo Danni diversi dall’RC Auto in quasi tutti i 6 anni monitorati, cosa che ha portato ad una crescita, a partire dal 2018, di oltre il 50%.

Raccolta Premi per Ramo 2018-2024

Fonte: elaborazione su dati IVASS e bilanci delle Compagnie

La dinamica della raccolta complessiva negli anni si è riflessa in una pressoché costante crescita dei premi pro/capite, con una dinamica fortemente influenzata dall’andamento della sottoscrizione dei prodotti vita da parte dei residenti. Nel complesso, nell’arco dei 6 anni a partire dal 2018, l’incremento è stimato in oltre il 20% molto al di sotto dell’inflazione registrata nel periodo e dell’incremento nazionale.

Premi pro capite per rami 2018-2024

Fonte: elaborazione su dati ISTAT, IVASS e bilanci delle Compagnie

Aggiornamento: gennaio/giugno 2025

Desertificazione bancaria

Negli ultimi 12 mesi si sono registrate le chiusure di 169 sportelli in regione, 134 dei quali appartenenti agli Istituti di maggiori dimensioni.

La “Top 10” delle Banche della Regione, rispetto a giugno 2024, è rimasta sostanzialmente invariata, anche nel suo peso sul totale: 79%.

  • UNICREDIT, SOCIETA' PER AZIONI (234)
  • INTESA SANPAOLO S.P.A. (213)
  • CASSA DI RISPARMIO DI ASTI S.P.A. (IN FORMA ABBREVIATA BANCA C.R. ASTI S.P.A.) (177)
  • BANCO BPM SOCIETA' PER AZIONI (151)
  • SELLA - S.P.A. (129)
  • BPER BANCA S.P.A. (73)
  • BCC DI ALBA, LANGHE, ROERO E DEL CANAVESE S.C. (67)
  • CREDIT AGRICOLE ITALIA (53)
  • BANCA NAZIONALE DEL LAVORO S.P.A. (IN FORMA CONTRATTA BNL S.P.A.) (41)
  • BANCA DEL PIEMONTE S.P.A. (39)
     

Dal punto di vista della più ampia distribuzione assicurativa, anche in Piemonte è pressoché invariato il numero di Agenti e Broker operanti in regione, mentre gli intermediari iscritti in Sezione “E” ammontano a 14.223.

Assicurazioni e dati bancari

Al fine di comparare in maniera più significativa le performance di raccolta regionali con quelle nazionali vediamo ora, in termini aggregati la fotografia di alcuni indici in relazione ai dati bancari relativi alla ricchezza regionale e, all’interno della regione, pro-capite (v. nota metodologica).

Macro indici Piemonte vs Italia

Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia, IVASS e operatori del mercato

Dall’analisi degli indici incrociati delle disponibilità liquide e delle potenzialità commerciali derivanti dai valori dei beni immobili, si deduce (rispetto alla media nazionale) una, a tratti, evidente sovra performance, nel 2024, per quanto concerne la raccolta assicurativa danni in generale e premi danni non auto, e un’alta sovraperformance per quanto riguarda la raccolta vita.

Ulteriori evidenze si possono trarre dalle realtà territoriali/regionali simili.

Nota metodologica

1. Dati territoriali

  • I dati territoriali delle reti distributive bancarie sono valutati in base agli Albi di Vigilanza della Banca d’Italia, tenendo conto delle sole reti bancarie “tout court” che esercitano il complesso dei servizi bancari.
  • I dati dei distributori assicurativi (Iscritti al RUI in Sezione A e B), sono valutati in base alle evidenze delle iscrizioni al RUI alla data di stima, tenendo conto delle realtà che hanno sedi territoriali, oltre alla Direzione Generale localizzata in una specifica città.

2. Dati bancari

  • I dati bancari territoriali sono tratti dai report Banca d’Italia e rielaborati sulla base dei bilanci delle realtà bancarie, tenendo conto del dato di “ricchezza”, ridefinito al fine di determinare i fondi dai quali prelevare le disponibilità destinate alla sottoscrizione di polizze assicurative, sia danni (disponibilità liquide) che vita (risparmio amministrato e risparmio gestito).
  • I dati bancari nazionali sono stati ridefiniti in termini omogenei rispetto a quanto descritto nei dati bancari territoriali.

3. Dati assicurativi e dati bancari

  • Si è tenuto conto delle differenze contabili: in ambito bancario il concetto di raccolta è riconducibile ad un concetto di “fondo”, mentre in ambito assicurativo rappresenta un concetto di flusso, al lordo di eventuali liquidazioni e riscatti.
  • Gli indici bancari/assicurativi sono definiti in questi termini:
    • Premi danni tot/depositi: si ipotizza che, dati gli importi tariffari, le famiglie e le imprese attingano dai fondi liquidi (depositi e contanti) per sottoscrivere le polizze.
    • Premi danni non auto/depositi: stessa metodologia sopra esposta.
    • Premi vita raccolti/Titoli a custodia e risparmio gestito: si ipotizza che gli investimenti in polizze di risparmio/investimento derivino dal disinvestimento/scadenza di prodotti finanziari.
    • Premi danni non auto/immobili: si rapportano le sottoscrizioni in prodotti danni non auto al valore stimato degli immobili, quale bene che principalmente è oggetto di maggior tutela assicurativa.

Articolo di: Sergio Pollini

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