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Umbria: trend assicurativi e territorio

Pubblicato il
18 Settembre 2025
IAMA Sales Professional

I macro trend economici e assicurativi

Secondo Banca d’Italia “nel 2024 l’attività economica umbra è cresciuta in misura moderata. Secondo nostre stime basate sull’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) il PIL è aumentato dello 0,7 per cento, in linea con la media nazionale”. 

Sempre secondo l’Istituto Centrale, la crescita è stata ancora frenata dal basso livello dei consumi e degli investimenti privati, mentre quelli pubblici sono stati spinti dalla progressiva realizzazione dei lavori legati al PNRR. Anche nel 2024, come nel 2023, il numero delle cessazioni d’impresa ha superato quello delle iscrizioni, a differenza di quanto osservato nella media del Paese.

La raccolta assicurativa ha raggiunto quasi i massimi degli ultimi 6 anni, con variazioni che, all’incirca, seguono la dinamica nazionale, con una crescita notevole nei “danni diversi”, una crescita che replica quella italiana nei rami vita e una crescita più elevata di quella media del paese. Per quanto riguarda le coperture RC Auto, infine, l’andamento della raccolta premi ha riflesso l’andamento delle tariffe.

I premi pro-capite in regione hanno in generale ricalcato quelli nazionali, con lievi differenze al ribasso nel segmento vita e in quello danni diversi, e al rialzo per quanto concerne il mondo RC Auto.

Nuovamente in crescita, infine, il rapporto premi/pil, secondo le prime stime (7,08%), più alto del rapporto a livello nazionale.

I protagonisti della domanda assicurativa: Popolazione e Imprese

La dinamica regionale della popolazione ha mantenuto il trend negativo dei 5 anni precedenti (-0,82%), portando così la flessione, a partire dal 2018, al 4%, il doppio di quella nazionale, con il peso della popolazione residente immigrata che si è portato al 10,1% (era l’8,91% nel 2018).

Dall’analisi della Banca d’Italia si evince che il tessuto economico ha mostrato, nel 2024, luci ed ombre: se infatti da una parte “la produzione agricola regionale è tornata ad aumentare, anche grazie a condizioni climatiche favorevoli”, dall’altra parte nell’industria le vendite si sono ulteriormente ridotte a causa del negativo andamento degli ordinativi interni, mentre le esportazioni hanno invece ripreso a espandersi

La manifattura ha mostrato segnali di rallentamento, che si sono tradotti in un incremento delle richieste di Cassa integrazione.

Infine, “nonostante condizioni di finanziamento più favorevoli e livelli di disponibilità liquide e redditività storicamente elevati, la propensione delle imprese umbre a investire è rimasta bassa”. Nonostante tutto, l’occupazione è cresciuta in misura sostenuta, dopo molti anni anche tra i lavoratori autonomi, mentre lato famiglie “l’incremento del potere di acquisto delle famiglie, favorito dall’aumento delle retribuzioni e dalla decisa riduzione del tasso di inflazione, si è riflesso solo parzialmente sui consumi, cresciuti in misura moderata.”

L’Istituto Centrale infine registra, nel complesso un seppur moderato aumento dei depositi, che si sono attestati a circa € 20 mld, con una crescita stimata dell’1% a dicembre 2024, mentre i titoli a custodia sono ammontati, alla stessa data, a circa € 15 mld, con una crescita di quasi il 16%, più della raccolta rilevata sul mercato assicurativo vita, che mostra una crescita del 14,5%.

La dinamica assicurativa della Regione Umbria: la distribuzione

Dall’analisi incrociata di reti bancarie e territorio, al 2024 circa 48 mila persone e quasi 3.000 imprese vivono in comuni che non hanno sportelli bancari, mentre circa 62 mila persone e poco meno di 4.200 imprese risiedono in comuni che ne hanno soltanto uno. Nel complesso quindi oltre il 35% dei comuni umbri non ha sportelli bancari sul proprio territorio con una dinamica potenzialmente molto negativa visto che circa 26% ne ha soltanto uno, a fronte di una digitalizzazione bancaria che vede l’Umbria poco al di sopra della media nazionale per utilizzo di Internet Banking tra le Regioni italiane, stimando che circa il 60% della popolazione utilizza questo strumento. I maggiori protagonisti di questo processo di desertificazione sono, anche qui, le banche di grandi dimensioni, mentre quelle di media dimensione e le realtà locali si mantengo stabili, così come gli Uffici Postali.

Distribuzione bancaria 2023-2024

Fonte: elaborazione su dati Bankit e bilanci delle Banche

Se guardiamo il fenomeno nel complesso, includendo anche gli intermediari iscritti in Sezione A e B del RUI, tra il 2018 e il 2024 circa il 13% degli intermediari è andato scomparendo, di questi la flessione maggiore è rappresentata, sui 6 anni, dalle banche (-26%), che hanno rappresentato il 70% di chiusure, mentre gli intermediari iscritti in Sezione A e B del Rui hanno visto un calo di circa l’8%, si sono invece mantenuti stabili gli Uffici Postali.

Nel contesto delle reti bancarie, sia le banche di grandi dimensioni che quelle medie hanno visto un calo del 33%, mentre le banche sono rimaste stabili ai dati del 2018.

La dinamica assicurativa della Regione Umbria: la raccolta premi

Sempre nell’arco temporale che va dal 2018 al 2024, i premi raccolti hanno visto tre diverse dinamiche:

  1. Un andamento fluttuante della raccolta vita, che solo nel 2024 ha visto un certo recupero, pur rimanendo ancora al di sotto dei livelli raggiunti nel 2018 (-3%);
  2. Un andamento fluttuante dei premi raccolti in ambito RC Auto, dovuti anche alla dinamica delle tariffe applicate;
  3. Una crescita pressoché costante della raccolta dei premi del Ramo Danni diversi dall’RC Auto in tutti i 6 anni monitorati, cosa che ha portato ad una crescita, a partire dal 2018, del 47%.

Raccolta premi per ramo 2018-2024

Fonte: elaborazione su dati ISTAT, IVASS e bilanci delle Compagnie

La dinamica della raccolta complessiva negli anni ha visto un andamento fluttuante dei premi pro/capite, con una dinamica fortemente influenzata dall’andamento della sottoscrizione dei prodotti vita da parte dei residenti. Nel complesso, nell’arco dei 6 anni a partire dal 2018, l’incremento è stimato nel 5,4% (molto al di sotto dell’inflazione registrata nel periodo), a fronte di un incremento nazionale pari al 10% circa.

Premi pro capite per rami 2018-2024

Fonte: elaborazione su dati ISTAT, IVASS e bilanci delle Compagnie

Aggiornamento: gennaio/ giugno 2025

Desertificazione bancaria

Negli ultimi 12 mesi si sono registrate le chiusure di 9 sportelli in regione, tutti appartenenti agli Istituti di maggiori dimensioni.

La “Top 10” delle Banche della Regione, rispetto a giugno 2024, è rimasta sostanzialmente invariata, anche nel suo peso sul totale: 89%.

  • UNICREDIT, SOCIETA' PER AZIONI (55)
  • INTESA SANPAOLO S.P.A. (50)
  • BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA - SOCIETA' PER AZIONI (41)
  • BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.P.A. (31)
  • BANCA CENTRO-CREDITO COOPERATIVO TOSCANA-UMBRIA SOC.COOPERATIVA (29)
  • CASSA DI RISPARMIO DI ORVIETO S.P.A. (22)
  • BPER BANCA S.P.A. (17)
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SPELLO E DEL VELINO - SOCIETA' COOPERATIVA (14)
  • BANCA NAZIONALE DEL LAVORO S.P.A. (IN FORMA CONTRATTA BNL S.P.A.) (13)
  • CREDIT AGRICOLE ITALIA (8)
     

Dal punto di vista della più ampia distribuzione assicurativa, anche in Umbria è pressoché invariato il numero di Agenti e Broker operanti in regione, mentre gli intermediari iscritti in Sezione “E” ammontano a 2.712.

Assicurazioni e dati bancari

Al fine di comparare in maniera più significativa le performance di raccolta regionali con quelle nazionali vediamo ora, in termini aggregati la fotografia di alcuni indici in relazione ai dati bancari relativi alla ricchezza regionale e, all’interno della regione, pro-capite (v. nota metodologica).

Macro indici Umbria vs Italia

Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia, IVASS e operatori del mercato

Dall’analisi degli indici incrociati delle disponibilità liquide e delle potenzialità commerciali derivanti dai valori dei beni immobili, si deduce (rispetto alla media nazionale) una lieve “sovra” performance, nel 2024, per quanto concerne la raccolta assicurativa danni in generale e premi danni non auto, e un’alta sovraperformance per quanto riguarda la raccolta vita.

Ulteriori evidenze si possono trarre dalle realtà territoriali/regionali simili.

Nota metodologica

1. Dati territoriali

  • I dati territoriali delle reti distributive bancarie sono valutati in base agli Albi di Vigilanza della Banca d’Italia, tenendo conto delle sole reti bancarie “tout court” che esercitano il complesso dei servizi bancari.
  • I dati dei distributori assicurativi (Iscritti al RUI in Sezione A e B), sono valutati in base alle evidenze delle iscrizioni al RUI alla data di stima, tenendo conto delle realtà che hanno sedi territoriali, oltre alla Direzione Generale localizzata in una specifica città.

2. Dati bancari

  • I dati bancari territoriali sono tratti dai report Banca d’Italia e rielaborati sulla base dei bilanci delle realtà bancarie, tenendo conto del dato di “ricchezza”, ridefinito al fine di determinare i fondi dai quali prelevare le disponibilità destinate alla sottoscrizione di polizze assicurative, sia danni (disponibilità liquide) che vita (risparmio amministrato e risparmio gestito).
  • I dati bancari nazionali sono stati ridefiniti in termini omogenei rispetto a quanto descritto nei dati bancari territoriali.

3. Dati assicurativi e dati bancari

  • Si è tenuto conto delle differenze contabili: in ambito bancario il concetto di raccolta è riconducibile ad un concetto di “fondo”, mentre in ambito assicurativo rappresenta un concetto di flusso, al lordo di eventuali liquidazioni e riscatti.
  • Gli indici bancari/assicurativi sono definiti in questi termini:
    • Premi danni tot/depositi: si ipotizza che, dati gli importi tariffari, le famiglie e le imprese attingano dai fondi liquidi (depositi e contanti) per sottoscrivere le polizze.
    • Premi danni non auto/depositi: stessa metodologia sopra esposta.
    • Premi vita raccolti/Titoli a custodia e risparmio gestito: si ipotizza che gli investimenti in polizze di risparmio/investimento derivino dal disinvestimento/scadenza di prodotti finanziari.
    • Premi danni non auto/immobili: si rapportano le sottoscrizioni in prodotti danni non auto al valore stimato degli immobili, quale bene che principalmente è oggetto di maggior tutela assicurativa.

Articolo di: Sergio Pollini

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